Il ruolo di Internet nella crisi iraniana


21 Giugno 2009 - Il regime degli Ayatollah controlla la televisione, i giornali e i telefonini, ma non riesce a controllare interamente Internet. Ed Internet sta diventando un potente mezzo per informare il mondo di quello che sta avvenendo in Iran.

L’Iran è una Repubblica islamica con una popolazione di 73 milioni di abitanti, con un’elevata quota di giovani.

Nelle recenti elezioni, l’opposizione, capeggiata da Mir Hossein Mousavi, ha denunciato brogli che avrebbero favorito l’attuale premier Mahmoud Ahmadinejad.
L’opposizione ha dato vita a manifestazioni chiedendo di ritornare a votare, e provocando la dura repressione da parte delle forze conservatrici,

Twitter, il microblogging, è diventato l’anima di questa rivolta. Migliaia di messaggi si sono succeduti e si susseguono a ritmo incessante. Sono messaggi di sostegno alla ribellione, ma anche messaggi operativi, una bacheca per la moltitudine dei manifestanti.

I servizi segreti iraninani hanno tentato di hackerare Twitter, ma finora sono stati respinti.
Come risposta, il sito di Ahmadinejad è stato sottoposto a tentativi di hackeraggio.

Mousavi ha chiesto a Google di colorare di verde il proprio logo in modo da manifestare solidarietà a coloro che protestano in Iran.

XageneFinanza2009



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