La crisi della carta stampata


17 Dicembre 2008 - L'amministrazione controllata di Tribune, che detiene il controllo di testate come Los Angeles Times e Chicago Tribune, è il sintomo di una crisi sistemica del mondo della comunicazione.
Così esordisce un articolo su La Stampa.

La situazione di Tribune non è isolata. La crisi della carta stampata è assai diffusa.
In Italia, la maggior parte dei quotidiani si regge grazie agli aiuti di Stato.

Nella sfida con il Web la carta stampata sta perdendo. La gente può ormai ottenere informazioni gratuite su Internet e perciò è sempre più restia a comprare giornali e riviste ritenuti spesso troppo cari.

Il calo delle vendite della carta stampata produce un calo degli investimenti pubblicitari. Gli introiti pubblicitari di Tribune sono scesi del 19%.

I costi della carta stampata sono alti e le redazioni affollate di giornalisti.
Di contro il mondo Internet è francescano con entrate più ridotte, ma con costi più contenuti.
Il passaggio tout court dalla carata stampata al Web non è facilmente praticabile. La pubblicità online non riuscirebbe a coprire le spese di strutture ipertrofiche.

Affari Italiani riporta uno studio della Deloitte. Il 2009 sarà l'anno nero per i giornali europei. Uno su dieci tra giornali e riviste potrebbe essere il prossimo anno costretto a ridurre della metà le sue pubblicazioni, migrare su Internet o chiudere del tutto. Le previsioni, insomma, sono nerissime. L'industria infatti dovrà nel 2009 fare i conti con una riduzione degli investimenti pubblicitari e un'ulteriore contrazione delle copie vendute. Una situazione resa ancor più difficile dalla migrazione della pubblicità verso Internet.

XageneFinanza2008



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