Le differenze tra reattori di terza generazione avanzata e i reattori di Fukushima


27 Marzo 2011 - La centrale nucleare di Fukushima Daiichi è costituita da 6 reattori, tutti di tipo BWR ( reattori ad acqua bollente ) di seconda generazione. I reattori della centrale giapponese sono stati costruiti negli anni ’70, prima degli incidenti di Three Mile Island e Chernobyl.

Dall’insegnamento dell’incidente di Three Mile Island ( classificato a livello 5 nella scala INES, e avvenuto nel 1979 ) ha preso avvio la costruzione di impianti di terza generazione, in particolare l’EPR francese, l’AP1000 americano e l’ABWR giapponese ( un reattore ad acqua bollente della stessa tipologia di quelli di Fukushima ma di tecnologia ben più avanzata ).

Gli impianti nucleari di terza generazione avanzata sono dotati di dispositivi e barriere multiple di sicurezza non immaginabili all’epoca della costruzione dei reattori BWR della centrale di Fukushima. Nei nuovi reattori, alla base del progetto vi sono edifici di contenimento dotati di doppia parete e sistemi di emergenza che possono intervenire anche senza l’intervento dell’uomo e senza nessuna fonte di alimentazione elettrica, sistemi catalitici ad elevato contenuto tecnologico che possono prevenire le esplosioni di idrogeno, anche per rilasci massicci e violenti. In aggiunta, per quanto riguarda la gestione post-incidentale, nell’eventualità che si verifichi un evento di fusione del nocciolo, questi tipi di reattori di terza generazione avanzata dispongono di sistemi in grado di raccogliere e convogliare il materiale fuoriuscente dal reattore in un’area appositamente adibita e di raffreddarlo per tutto il tempo necessario prima dell’intervento in sicurezza da parte dell’uomo.

In Giappone sono già in esercizio reattori ABWR di III generazione; sono stati realizzati da una collaborazione General Electric-Hitachi e prodotti ora anche dalla Toshiba. Nei pressi della centrale nucleare in cui sono ospitati i due ABWR giapponesi, nota come Kashiwazaki-Kariwa, il 16 luglio 2007 è stato rilevato l'epicentro di un terremoto di magnitudo 6.6 .
Per via della forte accelerazione al suolo, il terremoto del luglio 2007, pur non così catastrofico come quello dello scorso 11 marzo, ha sollecitato l'impianto ( che aveva 4 reattori su 7 in funzione) oltre i limiti di progetto.
Secondo le ispezioni della società che gestisce gli impianti e riportate dalla IAEA, le oscillazioni indotte dal sisma del luglio 2007 hanno determinato lo sversamento in mare di circa 1.2 m3 di acqua della piscina di stoccaggio del combustibile esausto del reattore numero 6 ( ABWR ), con un rilascio totale di radioattività di appena 60 kBq. Inoltre l'impianto di ventilazione del reattore numero 7 ( ABWR ) ha rilasciato particolato composto da più radioisotopi ( fra cui I-131, I-133, Co-60 e Cr-51 ) per 3 giorni, per un totale stimato di 400 MBq di iodio e 2 MBq di altre sostanze. Non sono state registrate conseguenze sanitarie e ambientali e l'evento è stato classificato come non-radiologicamente rilevante dalle autorità internazionali ( IAEA ).
Ad agosto 2010, 3 dei 7 reattori, tra cui i due ABWR, risultano normalmente riavviati.

Fonte: ENEA, 2011

XageneFinanza2011



Indietro

2000-2014© XAGENA srl - P.IVA: 04454930969 - REA: 1748680 - Tutti i diritti riservati - Disclaimer