Per il viceministro all'Economia Fassina Telefonica e Telecom Italia hanno interessi divergenti


14 Dicembre 2013 - Il viceministro all'Economia, Stefano Fassina ha dichiarato di seguire con grande preoccupazione la vicenda Telecom. Telefonica sembra avere interessi divergenti da quelli di Telecom Italia, e il Governo italiano dovrebbe valutare la necessità di un intervento.

Enrico Letta avrebbe avuto dal presidente della spagnola Telefonica, Cesar Alierta, l’assicurazione che Telecom Italia resterà italiana. Non è noto se nel colloquio si sia fatto cenno a Tim Brasil.

Appare sempre più chiaro che Telefonica sfrutti le debolezze del Governo Letta. Alla indebitata Telefonica, l’altrettanto indebitata Telecom Italia interessa poco. L’obiettivo appare sempre più essere Tim Brasil.

Il basso profilo assunto dai due manager di Telefonica, Alierta e Linares, con le dimissioni dal consiglio di amministrazione di Telecom Italia, e il raddoppio della quota del fondo Blackrock a pochi giorni dall’assemblea del 20 dicembre, fanno pensare a qualche operazione a breve.
Reuters parla di un’offerta da 10 miliardi di dollari che verrebbe presentata a gennaio per l’acquisizione di Tim Brasil.

Certo sono solo voci e ipotesi, ma ricordano, sotto alcuni aspetti, il film la Stangata.

Nei giorni passati il presidente della Commissione industria del Senato, Massimo Mucchetti, ha ripresentato l'emendamento nel decreto legge Salva-Roma che deve essere convertito in legge dal Senato.
L'emendamento stabilisce che è tenuto a lanciare l'offerta pubblica d'acquisto ( Opa ) chiunque acquisisca, anche attraverso un'azione di concerto, il controllo di fatto della società, Per controllo di fatto s'intende il potere di nomina, con voto determinante in almeno due assemblee ordinarie consecutive, di un numero di amministratori in grado di esprimere la maggioranza deliberante per le materie di gestione ordinaria.
La proposta di Massimo Mucchetti e di Altero Matteoli andrebbe a meglio tutelare il risparmio. Il tetto del 15% per far scattare l’Opa potrà evitare effetti discorsivi sugli assetti azionari delle società a capitale realmente diffuso. ( Xagene )

XageneFinanza2013



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