16 Ottobre 2008 - I timori di recessione mondiale hanno pesantemente colpito i mercati asiatici, dopo la chiusura in pesante ribasso della Borsa di New York.
In Giappone l'indice Nikkei ha fatto registrare il maggior ribasso dal 1987, con un crollo di 11,4 punti percentuali.
Piazza Affari ha chiuso in forte ribasso. Il Mibtel ha perso il 5,75% a 15.871 punti, mentre l’S&P/Mib ha perso il 6,78% a 20.714 punti.
Forti arretramenti per Unicredit e Banca Intesa. In controtendenza Parmalat.
Silvio Berlusconi ha dichiarato che esiste il rischio di Opa ostili su imprese italiane a causa della crisi internazionale.
Wall Street, dopo una discesa fino al 4% per il crollo dell'indice Fed di Philadelphia, ha messo a segno nel finale un forte rimbalzo. L’indice Dow Jones è cresciuto del 4,68% a quota 8.979,26 punti. Il Nasdaq ha raggiunto i 1.717,71 punti ( +5,49% ).
In Svizzera, Ubs e Credit Suisse hanno annunciato rafforzamenti patrimoniali.
I timori di recessione a livello globale hanno fatto scendere il prezzo del petrolio Brent, che ha toccato un minimo a 67,50 dollari al barile. Il petrolio Wti ha rotto quota 70 dollari.
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