6 Gennaio 2008 - Il 2008 sembra essere iniziato come era finito il 2007, e cioè con i listini caratterizzati dal segno negativo. La prima settimana del nuovo anno si è conclusa con le ultime due sedute che hanno bruciato complessivamente circa 300 miliardi di euro.
Tra i maggiori responsabili del crollo di venerdì gli operatori hanno indicato ancora una volta il caro petrolio, ed a risentirne in maniera pesante è stato soprattutto il settore auto, che ha in seguito coinvolto i mercati azionari di tutto il mondo.
Il primo segnale è giunto da Tokio, per motivi di fuso orario, dove l' indice Nikkei ha toccato il minimo degli ultimi 18 mesi seguito dall'Europa dove i listini hanno bruciato complessivamente oltre 160 miliardi di euro in termini di capitalizzazione.
Questo nuovo salasso rispecchia i timori dei mercati non solo per il continuo aumento del prezzo del greggio ma anche per il rallentamento dell'economia americana, dove la disoccupazione è ritornata al 5%, valore che non si registrava da 2 anni.
I timori della recessione superano evidentemente le attese dei mercati per un nuovo taglio dei tassi che la Federal Reserve ( Fed ) potrebbe deliberare nella prossima riunione del 30 gennaio.
Maurizio Zani - XageneFinanza2008
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