9 Ottobre 2008 - Per Silvio Berlusconi il pericolo più grosso che si corre è che le banche siano assalite da un’eccessiva prudenza e che riducano i prestiti alle imprese; questo comporterebbe una minore produzione e un minor consumo, con una conseguente riduzione del nostro prodotto interno lordo ( Pil ).
La crisi avrà un’impatto sull'economia reale.
Berlusconi ha ribadito che le banche italiane non sono intossicate dai titoli americani. Gli unici problemi li ha avuti Unicredit, che è stata chiamata a coprire le perdite della filiale tedesca; ma il problema sarebbe stato risolto.
Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, ha sottolineato che dopo l'emergenza delle banche e dei mercati finanziari, si faranno sentire gli effetti sulla crisi industriale e l'attività produttiva e quindi sull'occupazione e sui redditi.
Secondo Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale, la situazione è molto grave, ma può essere risolta se si agirà in modo rapido, deciso e coordinato.
Il mondo è sull'orlo di una recessione globale. Anche Paesi come la Cina ed il Brasile vedranno la propria crescita economica intaccata.
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