13 Gennaio 2008 - La seconda settimana del nuovo anno borsistico si è chiusa come la precedente e cioè con i listini in calo .La causa principale di questa chiusura negativa sta nella decisione del presidente della Bce ( Banca Centrale Europea ), Trichet, di lasciare inalterati i tassi d' interesse, anche se c’è l’intenzione di agire, preventivamente, con nuovi aumenti se sarà necessario fronteggiare l'aumento dell'inflazione, attribuita principalmente ai prezzi crescenti del petrolio e dei generi alimentari, ma anche alle aspettative di miglioramenti salariali nelle contrattazioni sindacali.
Dall'altra parte dell'oceano il presidente della Fed, Bernanke, si è detto pronto ad intervenire in maniera aggressiva con riduzioni dell'attuale tasso d'interesse sul dollaro del 4,25%, per porre un freno ai rischi di recessione negli Stati Uniti.
Dopo queste parole l'euro si è subito rafforzato tornado sopra quota 1,48 nei confronti dell' euro anche se Trichet ha ribadito che la solidità dei fondamentali dell'economia europea è accompagnata da rischi al ribasso della crescita economica.
Bernanke ha da parte sua chiarito che le preoccupazioni per il rallentamento della crescita potrebbero portare la Fed a nuove riduzioni dei tassi d'interesse.
Le politiche di Washington e Francoforte non appaiono comunque in conflitto. Nella seconda metà di gennaio saranno attuate azioni concertate tra le due istituzioni per cercare di arginare la crisi di liquidità in dollari, con un' immissione sul mercato di 10 miliardi in valuta statunitense.
Maurizio Zani - XageneFinanza2008
2000-2014© XAGENA srl - P.IVA: 04454930969 - REA: 1748680 - Tutti i diritti riservati - Disclaimer