L’avidità dei banchieri alla base del crac finanziario


16 Settembre 2008 - Su La Repubblica, Giuseppe Turani ha pubblicato un articolo dal titolo Dietro la crisi l’avidità dei banchieri.

Secondo Turani alla base della crisi che sta sconvolgendo l’economia americana ed europea ci sarebbero due cause: l’avidità dei banchieri e la mancata recessione negli Stati Uniti.

La brama di denaro ha indotto i banchieri ad essere meno rigorosi nell’elargire prestiti, aumentando pertanto il rischio di insolvenza.
Le banche internazionali hanno emesso obbligazioni per finanziare persone che non avrebbero dovuto essere finanziati.
Il rialzo del prezzo del denaro ha dato avvio alle prime insolvenze, e da lì come un fiume in piena la crisi si è allargata a dismisura, travolgendo le istituzioni finanziarie, anche di grande blasone.

L’altra causa risale all’11 di settembre 2001. L’economia americana nell’anno 2001 dava segni di recessione. L’attacco terroristico alle Twin Towers ha indotto il Governo americano a dare un segnale di forza.
Per salvare gli Stati Uniti dalla recessione, il presidente della Fed, Alan Greenspan, abbassò il costo del denaro. L’effetto nell’immediato fu quello di scongiurare la recessione, ma nel medio-lungo periodo i bassi tassi di interesse innescarono la corsa all’indebitamento.
Il successivo rialzo del costo del denaro risultò fatale, ed insolvenza dopo insolvenza la valanga finanziaria ha preso sempre più consistenza.

XageneFinanza2008



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