Turbolenza nel settore farmaceutico


24 Agosto 2005 - Il settore farmaceutico sta vivendo un lungo periodo di turbolenza.

Il caso Vioxx, che ha preso avvio a fine settembre del 2004 quando Merck ha ritirato il prodotto dal commercio, ha evidenziato il problema sicurezza dei nuovi farmaci, approvati senza una completa valutazione del rapporto rischio-beneficio.

Il verdetto sfavorevole a Merck, nella sua prima causa legale intentata da una vedova il cui marito era deceduto dopo aver assunto l’antinfiammatorio Vioxx, ha aperto la strada ad un contenzioso che potrebbe avere ripercussioni pesanti su alcune società farmaceutiche, Merck in primis.

Pfizer, dopo il ritiro del Vioxx, ha dovuto ( su pressioni dell’FDA ) ritirare dal mercato l’antinfiammatorio Bextra ( Valdecoxib ) a causa di possibili rischi cardiovascolari, ed il Celebrex ( Celecoxib ) ha subito limitazioni nell’impiego.

Il caso Vioxx ha avuto ripercussioni anche su Novartis, con il suo antinfiammatorio Prexige ( Lumiracoxib ) e su GlaxoSmithKline ( GSK ), che stava sviluppando un inibitore selettivo COX-2.

Da alcuni anni c’è discussione sulla sicurezza degli antidepressivi SSRI, ed in particolare sulla Paroxetina ( Paxil/Seroxat ) di GlaxoSmithKline, ritenuto aumentare il rischio di tentativi di suicidio e di ideazioni suicidarie sia nei pazienti adolescenziali, ma anche negli adulti.

Ely Lilly ha recentemente raggiunto un accordo con migliaia di pazienti che avevano impiegato il farmaco antipsicotico Zyprexa ( Olanzapina ).
I pazienti contestavano ad Eli Lilly di non aver dato informazione sul possibile rischio di iperglicemia e di diabete dopo assunzione del farmaco.
Il patteggiamento ha comportato un esborso per la casa farmaceutica di 690 milioni di dollari.

XageneFinanza2005


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