17 Settembre 2008 - La Fed ( Federal Reserve ) non ha abbassato i tassi di riferimento, lasciandoli al 2%.
Il non intervento ha trovato la sua giustificazione nel rallentamento dell’economia e nel rischio di rialzo dell’inflazione.
Un taglio dei tassi avrebbe potuto innescare maggiori tensioni sui mercati.
Inoltre la Fed ha dato un segnale forte intervenendo nel salvataggio del colosso assicurativo Aig a corto di liquidità, concedendo un prestito di 85 miliardi di dollari, ed il passaggio del controllo della società al Governo, con deterrà una quota del 79,9% e diritto di veto.
Il fallimento di Aig, che ha un bilancio di 1.040 miliardi di dollari, avrebbe innescato un effetto domino difficilmente controllabile.
Il prestito concesso dalla Fed ha una durata di 2 anni, e comporterà la vendita di alcuni asset di Aig.
Gli Stati Uniti stanno ora scontando una politica monetaria molto generosa.
I tassi di interesse troppo bassi hanno favorito l’abnorme sviluppo del mercato dei prestiti e delle azioni speculative.
Il forte rialzo del prezzo del petrolio, osservato nel periodo 2007 e 2008 è da addebitarsi in gran parte a azioni speculative in presenza di tassi di interesse molto bassi.
Nell’arco di un anno il tasso di riferimento Usa è infatti sceso dal 5.5% al 2%.
Secondo Giovanni Ajassa in un articolo pubblicato su La Repubblica, il ritorno della politica monetaria americana ad una fase meno espansiva potrà contribuire ad assestare l’economia mondiale.
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